«Questo è il giorno che il Signore ha fatto: rallegriamoci ed esultiamo» (Salmo 117, 24)
Cari fratelli e sorelle, dopo il lungo cammino quaresimale, durante il quale abbiamo ascoltato la parola di Dio, pregato intensamente, compiuto opere di carità, digiunato e ci siamo riconciliati con Dio e con i nostri fratelli, abbiamo preparato il nostro cuore con generosi propositi di vita nuova, crescendo sempre sotto l’abbondanza della misericordia. Ora siamo giunti alla Settimana Santa, durante la quale, come veri discepoli del Signore, apprendiamo da Lui importanti lezioni: l’importanza dell’amicizia – «Vi ho chiamato amici» – e del servizio fraterno, come il lavare i piedi degli altri. Riceviamo il comandamento nuovo di «amare gli uni gli altri, come Egli ci ha amati» e il dono dell’Eucaristia, come memoriale della presenza del Signore e dell’istituzione del ministero sacerdotale. Insieme a Lui percorriamo la Via Crucis e vediamo la faccia umana e divina del Figlio, il cui amore lo ha portato a offrire la Sua vita sulla croce, completando così il progetto del Padre. Questo ci offre una lezione importante sul silenzio. Alla vista del sepolcro, scopriamo una speranza nascosta. Il giardino è il luogo dove sgorga la novità che solo chi ama Dio può trovare: «Dimmi dove l’hai messo e io lo prenderò». A volte cerchiamo la morte e invece troviamo l’abbondanza della vita, che ci invita alla novità di Dio. In altre occasioni c’è la Parola che fa bruciare il nostro cuore, il pane spezzato che rivela la presenza reale di Cristo e la Sua persona viva, apparsa con i segni della Sua passione redentrice; Lui ci invita a vincere la paura, guardando la bellezza del Risorto. C’è la chiamata alla missione, di annunciare «Ho visto il Signore». Ma soprattutto, vi è la fede con la quale possiamo toccare il mistero del Risorto e dire: «Mio Signore e mio Dio». E così siamo beati, perché abbiamo creduto. E dobbiamo continuare a credere. Infine, Pasqua è il centro della vita cristiana: tutto inizia e finisce in questa verità fondamentale: «È Risorto!». La morte non ha l’ultima parola e la vita può sempre trionfare sulle difficoltà e sulle sfide che incontriamo lungo il cammino. Ricordiamoci sempre di cercare le cose di lassù, dove Cristo siede alla destra di Dio.
Carissimi parrocchiani, fratelli e sorelle, permettetemi di inviarvi i miei auguri più affettuosi e di pregare con voi durante questo tempo di Pasqua, desiderando contemplare l’Amore, Crocifisso e Risorto, che ci attira sempre di più a Lui, per portare nel mondo il Suo profumo delicato e forte di salvezza. Che questo tempo pasquale vi riporti alla vita, dove sembra regnare solo la morte. La speranza vissuta, attraverso l’intercessione della Vergine Maria, ci aiuti a credere e a vivere con gioia questo tempo santo. Ricordiamo sempre che c’è sempre il nuovo in Dio, Egli ci invita a ricominciare senza mai perdere la speranza.
Rev. P. Reinaldo Cruz de Santana, sjc
Parroco della Parrocchia Santa Maria di Nazareth in Terra Santa