Il catechismo si rinnova: i nuovi percorsi

Il catechismo si rinnova! Da settembre le iscrizioni saranno aperte a partire dai 6 ANNI con i nuovi percorsi catechistici.
Chi ha già iniziato un percorso catechistico, proseguirà con il vecchio ordinamento.
LA LETTERA DEL VESCOVO GIANRICO
La comunità cristiana deve avere a cuore in modo particolare l’educazione/formazione dei suoi fedeli. La consuetudine ecclesiale è radicata nei percorsi di crescita nella fede in modo particolare attraverso la prassi della iniziazione cristiana. L’esperienza dei secoli scorsi va in questa direzione e ritengo importante che sia conosciuta la sapiente e solida esperienza pedagogica della Chiesa che trova le sue radici nei primi secoli del cristianesimo.
Il percorso di crescita in ambito educativo (e specificamente catechetico) ha vissuto dei passaggi molto importanti in relazione al rinnovamento ecclesiale. Se a seguito del Concilio di Trento che ha rappresentato una forte novità nella prassi della vita cristiana è nato il Catechismo Romano (la cui redazione è legata all’instancabile opera di San Roberto Bellarmino), col passare dei secoli si è avvertita la necessità di adeguare la forma ed il linguaggio della catechesi per renderli aderenti ai mutamenti culturali e sociali dello scorrere del tempo: un esempio famoso e molto valido fu a tal riguardo il Catechismo maggiore promulgato dal Papa San Pio X.
Il Concilio Vaticano II, sentendo ancora più urgente la necessità di parlare agli uomini di un tempo effervescente e contraddittorio come quello che stiamo vivendo, ha generato, grazie all’opera apostolica di San Giovanni Paolo II, il Catechismo della Chiesa Cattolica, documento fondamentale per la formazione di tutti i credenti. L’azione catechistica nelle singole comunità si è avvalsa, frattanto, degli strumenti offerti dalle varie Conferenze Episcopali: in Italia è stato molto rilevante l’apporto dei Catechismi CEI, tuttora presenti nel panorama formativo del nostro paese.
L’esortazione apostolica Evangelii Gaudium ha posto dinanzi allo sguardo di tutti noi l’esigenza di confrontarci con il cambiamento d’epoca che stiamo vivendo e ha sottolineato come ogni catechesi debba avere una chiara caratterizzazione kerygmatica. Ogni operatore pastorale (e, a maggior ragione, ogni catechista) sa bene quanto sia complesso oggi vivere l’esperienza della “Traditio fidei” nel contesto attuale, sempre più disallineato dal tradizionale impianto culturale cristiano cui eravamo abituati. Molti catechisti riferiscono che i fanciulli che iniziano il percorso catechetico nei primi anni dell’età scolare non hanno alcuna conoscenza previa dei fondamenti della fede. Da un lato, infatti, si evidenzia quanto già annunciato da San Paolo VI nell’esortazione apostolica Evangelii nuntiandi circa la necessità di un’attenta opera di pre-evangelizzazione; dall’altro non possiamo tacere che il numero dei battesimi celebrati è in progressivo decremento, a causa dell’espandersi una cultura relativista; a ciò si aggiunga che in molti casi la celebrazione del Battesimo non è accompagnata da un percorso di crescita nella consapevolezza della fede, né da un sostegno offerto dai genitori del battezzato.
Da alcuni anni, perciò, nella Chiesa che vive in Italia è sorto un movimento di riflessione circa il rinnovamento della catechesi per l’iniziazione cristiana. Anche le Diocesi del Lazio si sono
interrogate su questa materia e la scelta, in piena comunione con le altre Diocesi italiane, di offrire una struttura catecumenale a tutto il percorso di crescita nella fede da offrire ai nostri ragazzi è una scelta irrevocabile che condividiamo con le Chiese del nostro territorio.
Nelle nostre Diocesi sorelle di Porto-Santa Rufina e di Civitavecchia-Tarquinia, nell’ambito del cammino sinodale della Chiesa italiana, è maturato un percorso di crescita che ha coinvolto i sacerdoti, i catechisti, i consigli pastorali diocesani e che oggi giunge ad una maturazione, come potete vedere dal testo che presento, realizzato con impegno e disponibilità eccellenti dai due uffici catechistici diocesani.
Con gioia e con autentica responsabilità, pertanto, consegno gli itinerari di iniziazione alla vita cristiana dei ragazzi nella prospettiva di una pastorale integrata. Rappresentano uno strumento importante per il rinnovamento dell’iniziazione nelle nostre comunità e desidero che siano considerati nella loro completezza, a cominciare dalla preparazione al Battesimo e dall’accompagnamento nei primi anni di vita di un bambino che ha ricevuto il dono del Sacramento “fontale”.
Il percorso che si apre con questi itinerari prenderà avvio già nell’anno pastorale 2025-2026, nelle modalità che gli uffici catechistici diocesani comunicheranno.
Sono convinto che l’impegno da parte di tutti a vivere questa stagione di rinnovamento porterà frutti gioiosi e profondi per la crescita delle nostre comunità. E sono anche certo che il lavoro di tutte le nostre comunità offrirà la possibilità di vivere un’esperienza bella ed accattivante: quella di incontrare il sorriso di Dio e di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio (Ef 3, 18-19).
11 febbraio 2025,
Memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes
+Gianrico Ruzza
Vescovo di Civitavecchia-Tarquinia e di Porto-Santa Rufina
COMPLETAMENTO DELL’INIZIAZIONE ALLA VITA CRISTIANA (6/13 ANNI)
Il percorso di completamento dell’iniziazione alla vita cristiana è strutturato in tre percorsi: prima evangelizzazione, discepolato, mistagogia.
I. PERCORSO DI PRIMA EVANGELIZZAZIONE “ATTRATTI DA GESÙ” (6/8 anni)
Prevede due itinerari: “ascoltiamo Gesù” (6/7 anni) e “incontriamo Gesù” (7/8 anni).
Obiettivo: Con la comunità cristiana, ascoltare Gesù per crescere nella sua amicizia; conoscere le parole con cui Dio ci parla.
Riferimenti: “Lasciate che i bambini vengano a me” (Mt 10,13-16); brani evangelici che presentano Gesù, e in cui Gesù rivela Dio come Padre vicino, buono, Padre di tutti. Possibile valorizzazione del catechismo CEI “Io sono con voi”.
Modalità: a) per i bambini e le bambine:
– formazione del gruppo di catechesi;
– conoscenza degli eventi fondamentali della vita di Gesù, Figlio di Dio;
– Alcune consegne e riti
b) per i genitori:
– possibilità di scoprire o riscoprire coi figli alcuni aspetti essenziali del Vangelo;
– risveglio del senso di responsabilità per l’educazione alla fede dei figli e sostegno della loro disponibilità ad accompagnarli nel cammino di fede.
1. Itinerario ASCOLTIAMO GESÙ
Periodo: 6/7 anni (1a elem)
È un itinerario che introduce ai segni della fede nella comunità cristiana, alla vita di Gesù e alla sua famiglia. Pone in ascolto dell’infanzia di Gesù mediante il Vangelo di Luca e risveglia il senso di appartenenza alla Chiesa.
Modalità: 11-12 incontri nell’anno, bambini e famiglie; attenzione ai tempi liturgici forti e alla modalità esperienziale.
– scoperta della famiglia di Dio, la Chiesa, e del luogo in cui celebra la sua fede.
– Consegna dell’Ave Maria (in avvento)
– Consegna della Croce
– conoscenza degli amici di Gesù, i Santi
2. Itinerario INCONTRIAMO GESÙ
Periodo: 7/8 anni (2a elem)
È un itinerario di rinnovato annuncio, in cui i bambini e i genitori sono accompagnati dalla Galilea a Gerusalemme all’incontro con Gesù, morto e risorto per noi. L’itinerario è scandito dalle pagine del vangelo di Marco per gli incontri, i segni e il racconto della Pasqua. Si tratta di far incontrare Gesù ripercorrendo le sue strade, di ascoltare la Parola, di vedere i segni che compie per accoglierlo come il Risorto che rimane con noi per sempre.
Modalità: incontri settimanali.
– Consegna dell’Icona di Gesù (in Avvento)
– I misteri della vita di Gesù nella preghiera del Rosario
– Rito di inizio del discepolato con la consegna del Vangelo o della Bibbia durante l’eucaristia domenicale per favorire la partecipazione della famiglia e della comunità parrocchiale (rito previsto per l’ultimo incontro).
II. PERCORSO DI DISCEPOLATO “SEGUIAMO GESÙ” (8/11 anni)
Prevede 3 itinerari: “Seguiamo Gesù, volto del Padre” (8/9 anni); “Accogliamo lo Spirito promesso da Gesù” (9/10 anni); “Con Gesù alla Mensa” 10/11 anni).
Obiettivo generale: Seguire la via della vita tracciata da Gesù.
Riferimento biblico: si assimila la Parola di Dio e la fede della Chiesa.
– la conoscenza di Gesù, il Vangelo di Marco
– la conoscenza di Dio Padre
– la conoscenza della storia della salvezza (cfr. catechismo CEI “Sarete miei testimoni”)
– il Vangelo di Luca e gli Atti degli Apostoli (catechismo CEI “Venite con me”)
– la Prima Lettera di San Giovanni Apostolo (catechismo CEI “Venite con me”)
– il libro di Giona
– il Decalogo
Modalità: a) per i ragazzi e le ragazze:
– incontri di catechesi preferenzialmente settimanali;
– conoscenza di Gesù e crescita nella sua amicizia nel contesto della comunità cristiana;
– formazione all’ascolto della Parola di Dio, iniziazione alla Lectio Divina;
– formazione alla preghiera e alla celebrazione;
– conoscenza graduale del mistero della salvezza e dei sacramenti dell’iniziazione alla vita cristiana;
– contatto con il vissuto di carità della parrocchia e/o della Diocesi;
– conoscenza del comandamento dell’amore e formazione della coscienza.
b) per i genitori:
– alcuni incontri durante l’anno, privilegiando i tempi liturgici forti;
– approfondimento della fede cristiana nel contesto odierno;
– potenziamento del loro inserimento nella comunità cristiana;
– accompagnamento nel cammino di fede e nel compito di educatori alla fede dei figli;
– conoscenza delle proposte diocesane di formazione, di carità, ministeri … (es. Scuola della tenerezza, Caritas, proposte Azione Cattolica, Pastorale giovanile …)
3. Itinerario SEGUIAMO GESÙ, VOLTO DEL PADRE
Periodo: 8/9 anni (3a elem.)
L’itinerario accosta il sacramento del Perdono in una prospettiva iniziatica a partire dalla riscoperta del battesimo. Col collegamento Riconciliazione – Battesimo libera la proposta da una lettura di tipo esclusivamente morale. Con la testimonianza di Gesù, narrata dai racconti evangelici, accompagna ragazzi e genitori alla scoperta di un Dio Padre che ama e perdona in maniera unica e personale.
Obiettivo: Formare all’ascolto della Parola di Dio
Riferimento biblico: Privilegiare brani evangelici che rivelano Dio come Padre, amore, misericordia
Modalità: a) per i ragazzi e le ragazze:
– Celebrazione del ricordo del Battesimo;
– Rito della consegna del “Padre nostro” durante l’eucaristia domenicale alla presenza delle famiglie e della comunità parrocchiale;
– Catechesi specifica in preparazione al Sacramento della Riconciliazione che sarà celebrato per la prima volta nella Quaresima.
– in Avvento e/o Quaresima, favorire un’esperienza di solidarietà.
b) per i genitori:
– almeno due incontri sull’importanza del sacramento della Riconciliazione e la sua pratica.
– Presenza alla celebrazione del ricordo del Battesimo, al Rito della consegna del “Padre nostro” e alla celebrazione del Sacramento della prima Riconciliazione.
4. Itinerario ACCOGLIAMO LO SPIRITO PROMESSO DA GESÙ
Periodo: 9/10 anni (4a elem.)
L’itinerario accompagna i ragazzi, con alcune pagine dell’Antico e del Nuovo Testamento, a scoprire e incontrare lo Spirito Santo come compimento della promessa di Gesù di restare per sempre con noi. L’itinerario si preoccupa non solo di preparare la celebrazione della Cresima, ma anche di interpellare personalmente i ragazzi a fare scelte dal sapore della buona notizia del Vangelo. Attraverso una lettera scritta e indirizzata al Vescovo chiedono di poter ricevere la Cresima e di essere confermati nella fede. Questa richiesta scritta diventa occasione e opportunità di riflettere seriamente, provando a fare delle domande o affidare i propri sogni e progetti al Signore.
Obiettivo: Domandare il dono dello Spirito Santo
Riferimento biblico: Privilegiare brani dell’Antico Testamento e del Nuovo testamento dove si manifesta lo Spirito Santo
Modalità: a) per i ragazzi e le ragazze:
– Importanza delle feste di Pasqua, Ascensione, Pentecoste;
– Catechesi specifica sulla Cresima e lettera di presentazione al Vescovo;
– Celebrazione della Cresima durante il tempo pasquale;
– in avvento e/o quaresima, favorire un’esperienza di solidarietà
b) per i genitori:
– Almeno 2 incontri (ad es. metà novembre [tra l’altro, la figura di padrino madrina, accompagnatori della fede], dopo Natale, inizio Quaresima, partecipazione a uno dei riti della Settimana Santa.
c) per i padrini e madrine:
– Almeno 1 incontro.
5. Itinerario CON GESÙ ALLA MENSA
Periodo: 10/11 anni (5a elem.)
L’itinerario prepara alla celebrazione della Messa di prima Comunione come invito alla festa insieme a tavola con Gesù. Accompagna i ragazzi a incontrare Gesù che siede alla tavola con ogni uomo fino a farsi cibo per l’umanità. Attraverso la Parola di Dio e la testimonianza degli amici di Gesù vicini e lontani li conduce a scoprire la bellezza della domenica e della partecipazione all’Eucaristia. Con alcuni momenti di preghiera, li aiuta a incontrare Gesù nel segno del Pane consacrato. Ha come finalità di ridimensionare l’enfasi della celebrazione della prima Comunione, aiutando ragazzi e famiglie a ritrovare nell’ordinarietà della celebrazione eucaristica domenicale la straordinarietà dell’incontro vivo con il Signore.
Obiettivo: scoprire l’Eucarestia come culmine della vita cristiana
Riferimento biblico: Dalla testimonianza dei martiri di Abitene ai brani evangelici dove si racconta del mangiare di Gesù con i suoi discepoli fino alla celebrazione dell’Eucaristia e alla Pasqua con i discepoli di Emmaus.
Modalità: a) per i ragazzi e le ragazze:
– Rito della consegna del comandamento dell’amore;
– Catechesi specifica sull’Eucaristia “fonte e culmine della vita cristiana”;
– In Avvento e/o Quaresima, coinvolgere nell’esercizio di alcuni gesti di carità;
– Partecipazione alle celebrazioni del Triduo pasquale;
– Invitare e coinvolgere i ragazzi nella celebrazione della Veglia Pasquale;
– Celebrazione dell’Eucaristia di Prima Comunione durante il tempo pasquale.
b) per i genitori:
– Almeno 2 incontri, in particolare sull’importanza della domenica e in occasione della celebrazione del Sacramento della Prima Comunione;
– Invitare e coinvolgere i genitori nella celebrazione della Veglia Pasquale.
III. PERCORSO MISTAGOGICO “ACCOGLIAMO E RINGRAZIAMO GESÙ RISORTO”
Periodo che prevede 2 anni: 11/13 anni (1a – 2 a media)
Obiettivo: – Ringraziare per il dono ricevuto nei sacramenti
– Essere consapevoli della novità di vita che scaturisce dalla Pasqua di Gesù
– Testimoniare (col sostegno dell’adesione esperienziale alle associazioni e dei
movimenti ecclesiali)
Riferimento biblico: Vangelo di Giovanni (accogliere il Risorto nella vita); Prima lettera ai Corinzi (vivere nella chiesa, il perdono, l’amore reciproco…)
Modalità: a) per i ragazzi e le ragazze:
– Ascolto dell’inno della carità
– Rito della consegna delle Beatitudini
– Rito della consegna del simbolo
– Protagonismo in iniziative di carità
– Partecipazione a gruppi/associazioni/movimenti ecclesiali
– accompagnamento nell’adesione alla convocazione domenicale
b) per genitori:
– sostegno per la fase particolare di crescita dei figli
– invito a partecipare a iniziative della parrocchia
– accompagnamento nell’adesione alla convocazione domenicale
RIFERIMENTI SOTTESI ALLE SCELTE OPERATIVE
Come Chiese di Civitavecchia – Tarquinia e di Porto – S. Rufina, consapevoli della responsabilità di TRASMETTERE il dono della fede secondo la Tradizione della Chiesa, siamo chiamati a risignificare le nostre prassi di iniziazione alla vita cristiana e di evangelizzazione. Infatti, a tutti è chiesto di essere protagonisti e corresponsabili dell’annuncio. Attualmente l’iniziazione cristiana (IC) è rivolta principalmente a bambini/e, accompagnati dai genitori, che chiedono il dono del Battesimo e ai ragazzi/e che approfondiscono la fede e si inseriscono pienamente nella comunità ecclesiale con la celebrazione dei sacramenti della Cresima e dell’Eucaristia. La Chiesa è come una madre che genera alla fede (cfr. IG 47), eppure siamo provocati dall’infecondità dei nostri cammini iniziatici e di evangelizzazione degli adulti, dei giovani e dei ragazzi.
Non si tratta solo di un problema pastorale e pedagogico, ma ecclesiologico, ossia la crisi di consapevolezza e autorevolezza della Chiesa (dei suoi membri) di svolgere questa missione in maniera attrattiva e significativa. Pertanto, IG 52 ripropone come paradigma dei cammini di fede il catecumenato, da riscoprire nella sua ricchezza. Inoltre, è auspicabile uno sguardo più attento alla prima infanzia (0-6 anni) e alle giovani coppie con un richiamo alla responsabilità battesimale; alla (pre) adolescenza, ai giovani e agli adulti (con stile mistagogico) e alle fragilità di ogni tipo.
Il cammino di riflessione sinodale delle due Diocesi ha portato alla condivisione di riferimenti ispiratori di una prassi maggiormente rispondente al cambio epocale in atto e nell’orizzonte di una pastorale integrata.
1. Assumere un’idea adeguata di iniziazione cristiana ponendosi come obiettivo un tirocinio di vita cristiana.
2. Risvegliare la missione educativa della Comunità cristiana per una catechesi permanente. La consapevolezza che i primi anni di vita sono tra i più importanti nello sviluppo della persona umana interpella la comunità ad essere educatrice accogliente a partire dagli 0-6 anni.
3. Mettere il KERIGMA al centro dell’annuncio e fare di ogni catechesi un incontro autentico e profondo con la Parola di Dio.
4. Connettere vitalmente le esperienze fondamentali fra annuncio, celebrazione e carità.
5. Privilegiare l’ispirazione catecumenale della catechesi.
6. Fare dell’esperienza comunitaria di fede la sostanza della catechesi. In questo processo la comunità cristiana, chiamata ad essere casa e scuola di comunione, realizza una pratica evangelizzatrice ed educativa in cui avviene un apprendimento identitario e di competenze di vita cristiana. La responsabilità educativa della comunità cristiana si esprime anche nel coinvolgimento di padrini/madrine, catechisti e altri testimoni della fede. IG 70 invita ad assumere «pienamente la sfida di ridare a queste figure il ruolo che la tradizione della Chiesa le ha consegnato fin dal catecumenato antico»; tuttavia prevede che la funzione di padrino/madrina possa essere assunta da un catechista o da un educatore e che si possa considerare l’«opportunità pastorale di affiancare – solo come testimoni del rito sacramentale – quelle persone indicate dalla famiglia che, pur non avendo i requisiti prescritti, esprimono pur sempre una positiva vicinanza parentale, affettiva ed educativa».
7. Comprendere il Battesimo e la Cresima in relazione all’Eucaristia. La Chiesa in Italia ha più volte fatto risuonare l’importanza di «salvaguardare l’unità dei sacramenti dell’iniziazione cristiana: non tre sacramenti senza collegamento, ma un’unica azione di grazia: inizia col Battesimo e si compie attraverso la Cresima nell’Eucaristia, mantenendo un’attenzione pastorale ed educativa che mantenga una gradualità sia educativa che celebrativa.
8. Creare/potenziare alleanze educative per accompagnare i primi passi dopo la celebrazione dei sacramenti (mistagogia), nella consapevolezza che l’azione educativa/formativa è tra i compiti precipui della comunità cristiana.
9. Accompagnare la famiglia, con gradualità ed equilibrio, favorendo le condizioni perché avvenga l’esperienza della genitorialità anche nell’educazione alla fede. L’efficacia della trasmissione della fede alle nuove generazioni prevede il coinvolgimento di tutta la comunità ecclesiale e, pertanto, deve coinvolgere anche la famiglia e le figure affettive sono di supporto nella crescita di colui/colei che viene iniziato alla relazione con Dio.
10. Attuare una pastorale dell’inclusione che implica la controtendenza alla “logica dello scarto”, l’accoglienza di ogni persona per ciò che è, a prescindere da ogni fragilità. Ciò deve essere attuato specialmente verso i bambini, i ragazzi e i giovani con disabilità, comprendendo anche le difficoltà neurologiche e psicologiche, oggi così diffuse tra i ragazzi e gli adolescenti.
PISTA OPERATIVA
– Farsi carico del primo annuncio non presupponendo la fede dell’interlocutore e riconoscendolo in quanto tale (anche il bambino).
– Porre attenzione al linguaggio perché sia adatto agli interlocutori.
– Non relegare la catechesi esclusivamente alla stretta soglia della sala dell’incontro, ma aprirla a diverse esperienze, specialmente nei tempi forti dell’anno liturgico.
– L’elaborazione degli itinerari dei vari percorsi avvenga gradualmente, con l’apporto di ciascuno, con l’attenzione ai tempi forti dell’itinerario liturgico e alle modalità di appropriazione, personalizzazione ed espressione del messaggio da parte dei catechizzandi, favorendo il dinamismo traditio, receptio, redditio.
– Arricchire la catechesi con Riti e Consegne che progressivamente coinvolgano il catechizzando nell’adesione personale al mistero di Cristo e creare le condizioni per favorire la presenza alla convocazione domenicale dell’assemblea eucaristica (si tratta di favorire il passaggio dalla comunità battesimale alla comunità eucaristica).
– Negli incontri di catechesi prediligere un approccio celebrativo alla Parola, utilizzando anche il metodo della Lectio Divina in attenzione all’età specifica dei ragazzi (cfr. VERBUM DOMINI, 50. 72-74. 86-87).
– Studiare come attivare/potenziare l’oratorio come vivaio ecclesiale, espressione della cura educativa della comunità.
– Investire sulla formazione per raggiungere il cambiamento auspicato.

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